Descrizione
Mastro don Gesualdo, il quale punta all’elevazione sociale, vuole sposare una dei fratelli Trao: Bianca. Bianca era però stata sorpresa in camera da letto con il cugino Ninì Rubiera ma la madre di quest’ultimo si oppone al matrimonio riparatore.
Mastro don Gesualdo sposa Bianca ma finisce per soffrire di una sorta di esclusione: si sente escluso da una parte dal mondo aristocratico, e dall’altra dal mondo dal quale veniva. Insomma: se per gli aristocratici era sempre rimasto un mastro, per il popolo era diventato un don.
Uno dei dolori maggiori gli è però arrecato dalla moglie e dalla figlia, nata in verità dalla precedente relazione della moglie con il cugino Ninì Rubiera. Il nostro protagonista, infatti, non si sente amato dalla propria famiglia.
Manda la figlia in un collegio per nobili e la vizia ma i due si allontanano quando la ragazza si innamora del cugino Corrado La Gurna. Mastro don Gesualdo però aveva altri programmi per la figlia Isabella: darla in sposa a un nobile palermitano.
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Marco –
“Mastro Don Gesualdo” è un classico, l’ho letto anni fa. Racconta la storia di Gesualdo Motta, un contadino ambizioso che cerca di scalare la scala sociale nel XIX secolo in Sicilia. Il libro offre una visione realistica della vita rurale e delle dinamiche sociali dell’epoca. Il personaggio principale è complesso e talvolta ambiguo, il che lo rende intrigante. Il linguaggio di Verga è diretto e descrittivo, catturando l’atmosfera della campagna siciliana. Il romanzo è una riflessione sulla lotta per il successo e sulle sue conseguenze, con un forte contesto storico e sociale.