Descrizione
Riportiamo di seguito solo il primo capitolo del saggio breve.
Il giorno della civetta
di Leonardo Sciascia
1) Un intellettuale scomodo
Sciascia è nato a Racalmuto, in provincia di Agrigento, nel 1921. E’ stato sino al 1957 insegnante elementare. Ha spesso soggiornato a Parigi ma non ha mai abbandonato la Sicilia. La sua attività di narratore comincia negli anni Cinquanta con Le parrocchie di Regalpetra in cui, accostandosi ai moduli del neorealismo, rievoca la propria esperienza giovanile a Racalmuto. Alla produzione narrativa affianca l’attività di saggista e, a partire dagli anni Settanta, di giornalista con articoli di commento e analisi della cronaca sociale e politica distinguendosi per le sue posizioni non di rado controcorrente. Ha svolto anche una attività politica diretta come deputato al parlamento italiano ed europeo. E’ morto a Palermo nel 1989.
Perché un intellettuale scomodo?
Sciascia, come Pasolini, fu scrittore militante, civilmente impegnato, che non disdegnò l’impegno politico diretto (prima con i comunisti, poi con i radicali, dopo una vivace polemica contro la politica del compromesso storico sostenuta dal P.C.I. di Berlinguer) ma con spiccata indipendenza di giudizio – si considerava uno scrittore con il culto dell’opposizione – discusso, da destra e da sinistra, per alcune sue clamorose polemiche:
- si schiera contro il culto della personalità nei confronti di Stalin e contro l’obbedienza acritica nei confronti del partito diffusa negli ambienti del P.c.i.
- critica la posizione della fermezza sostenuta dalla D.c. e dal P.c.i. durante il rapimento Moro (Sciascia era favorevole a una trattativa con le brigate rosse).
- critica la commissione antimafia istituita nel 1962 dichiarandosi contrario alla pratica degli sconti di pena ai pentiti di mafia in nome della certezza del diritto.
In particolare quest’ultima presa di posizione suscitò molte riserve e fu oggetto di poco limpide strumentalizzazioni.
Insomma Sciascia fu uno scrittore impegnato e un intellettuale scomodo. In tutta la sua opera letteraria che conta più di 40 titoli ha indagato incessantemente, con acume e amarezza, le istituzioni e la società italiani, fra passato e presente, privilegiando col tempo soprattutto gli intrecci tra SOCIETA’ E POLITICA.
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