Luigi Pirandello

Luigi Pirandello
Luigi Pirandello
«Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco “Kaos”.»

Luigi Pirandello (Agrigento, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934.

Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l’innovazione del racconto teatrale è considerato tra i più importanti drammaturghi del XX secolo, capace di rinnovare le forme e i generi della letteratura.

Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in italiano e in siciliano) e circa quaranta drammi, l’ultimo dei quali incompleto.

Dopo lo scrittore siciliano il teatro, il romanzo e la novella non saranno più quelli di prima: Pirandello segna un punto dal quale non si può tornare indietro.

Pirandello scrive e mette in scena cose che mai prima erano state scritte e messe in scena e per questo il suo successo fu strepitoso, sia durante la sua vita che dopo la sua morte ed è per lo stesso motivo che, ancora oggi, è uno degli autori più letti e amati dal pubblico.

Infanzia e formazione

Pirandello nasce nel 1867 vicino Agrigento – all’epoca Girgenti – e precisamente in una località chiamata Caos. Su questo lo scrittore amò sempre scherzare, definendosi un “figlio del caos”.

Pirandello cresce in un clima di forte disillusione per le aspettative disattese del Risorgimento, di cui i genitori erano stati sostenitori. Questo, come altri eventi della sua vita, influenzerà le sue opere e la sua visione del mondo.

Nel 1887 si iscrive alla Facoltà di Lettere a Roma, ma nel 1889 si trasferisce a Bonn, in Germania, dove si laurea nel 1891 con una tesi sul dialetto di Agrigento.

La rovina economica e l’esordio da scrittore

Tornato a Roma, entra negli ambienti letterari, collabora con alcune riviste e pubblica le prime novelle e i primi romanzi. Nel 1901 esce il romanzo L’Esclusa e l’anno successivo Il turno. Ma è il 1903 l’anno della svolta, a causa di due eventi:

  • La miniera di zolfo dei genitori si allaga e la famiglia cade in rovina;
  • Inizia a manifestarsi la malattia mentale della moglie che la costringerà a vivere in una casa di cura fino alla morte.

Dissesto economico, follia e prigione familiare diventano allora temi centrali delle sue opere. Le difficoltà economiche lo portano a intensificare l’attività di scrittore e nascono i suoi romanzi più famosi:

  • Il Fu Mattia Pascal (1904)
  • I vecchi e i giovani (1909)
  • Suo marito (1911)
  • Quaderni di Serafino Gubbio operatore (1915)

In questo periodo ha inizio anche l’attività teatrale, con opere sia in siciliano che in italiano, spesso derivate dalle novelle.

Il Successo internazionale

I romanzi di Pirandello ottengono grande diffusione in Italia, ma sarà il suo teatro a portarlo al successo internazionale. Nel 1921, dopo il fiasco della prima rappresentazione a Roma, viene riproposto a Milano Sei personaggi in cerca d’autore che questa volta ottiene un successo strepitoso: è l’inizio di un’ascesa che lo porterà al Premio Nobel del 1934.

Nel frattempo aveva riunito le sue novelle nella raccolta Novelle per un anno e aveva dato alle stampe nel 1926 il suo ultimo romanzo: Uno, nessuno e centomila. Muore nel 1936 a Roma.

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